
La Via veramente Via non é una Via costante.
I Termini veramente Termini non sono termini costanti.
Il termine non-essere indica l'inizio del cielo e della terra;
il termine Essere indica la Madre delle diecimila cose.
Così, é grazie al costante alternarsi del Non-essere e dell' Essere che si vedrannodell'uno il prodigio, dell'altro i confini.
Questi due, sebbene abbiano un'origine comune, sono designati con termini diversi.
Ciò che essi hanno in comune, io lo chiamo il Mistero, il Mistero Supremo( o Arcano),
la Porta di tutti i prodigi. (cap.I°)
Qualcosa di indifferenziato c'era prima del cielo e della terra;
calmo e silente, solitario e immutabile, circolante senz fine, capace di essere la madre del mondo. Non conosco il suo nome; quindi la chiamo la Via.
Dovendo definirlo, lo chiamo Grande.
E' grande perché va avanti; andando avanti va lontano;
andando lontano ritorna.
Perciò la Via é gande, il cielo é grande,
la terra é grande e anche l'Uomo Superiore che la segue[la Via] é grande.
Nell'universo ci sono quattro cose grandi, di cui uno é l'Uomo Superiore.
L'umanità emula la terra,
la terra emula il cielo,
il cielo emula la Via,
la Via emula la natura.(cap.XXV°)
Il Tao é un termine per definire il corso delle cose, il processo degli eventi. E' pure un principio cosmologico, e denota il percorso in ciu incedono le diecimila creature.
Si potrebbe osservare che le cose stanno semplicemente " in un certo modo ", poiché inserire in un percorso che sembra programmato, ma che, in realtà, é privo di finalità e motivazioni.
Il Tao é inafferrabile, perennemente al di fuori della portata della mente umana. Il saggio potrebbe arrivare a conoscere il Tao, ma dovrebbe sospendere il giudizio, astenendosi dal discorso per aabbracciare un diverso genere di conoscenza.
La Conoscenza comune si basa sugli opposti( bene-male, vita-morte...), ma il saggio sa che questo non porta lontano. Gli opposti sono complementari: vincolati in un rapporto di correlazione e determinazione reciproca, ciascuno dei due ha bisogno dell'altro. Attenendoci alle parole, perdiamo di vista il continuum della realtà, quindi i nessi tra le cose. " Tutte le creature sono intrecciate in un grande amplesso, e partecipi di una danza senza scopo: ubbidiscono alle direttive del Tao, principio vacuo che non fa avvertire la propria presenza. Jin e Yang ( femminile e maschile) sono denominazioni che si riferiscono alla medesima realtà. E' bene tener presente che gli opposti (Jin e Yang) nascono da un'unica fonte, quantunque gli uomini tendano a occultarla con le denominazioni.
Questa é l'essenza del mistero: Le cose nascono, si sviluppano e muoino senza una causa evidente; questo processo, comunque le garantisce nella loro individualità specifica; e tramite la Virtù(te) che é un lascito del Tao , ciascuno realizzerà la funzione che é destinato ad adempiere nella vita, sviluppando a fondo le proprie potenzialità.
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