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mercoledì 18 agosto 2010

LA MEDICINA E FILOSOFIA ALIMENTARE

  • FACCIO IL COPIA INCOLLA DI QUESTO INTERVENTO CHE E' STATO POSTATO NELLA BACHECA DEL LIBRO OSPITI ( AREA APERTA A TUTTI I VISITATORI DEL WEB ) NEL SITO WWW.FILOSOFIALIMENTARE.IT PERCHE' E' INTERESSANTE RIUSCIRE A CAPIRE LA DINAMICA MENTALE DEI MEDICI CHE AMMETTONO LA VALIDITA' DI FA

    LEGGETE E RIFLETTETE !!

    17/08/2010 08:51
    da: Dott. Franco

    Lettera aperta ai miei colleghi medici che si occupano di dietologia (o come meglio definirla oggi “NUTRIZIONE”

    Egregi colleghi, non c’è nulla di male a riconoscere di avere usato sino ad oggi dei metodi errati o superati dalla scienza. Nella storia della medicina è sempre capitato ed è assolutamente normale che le terapie in uso vengano soppiantate da nuove scoperte o intuizioni argute di qualche studioso che si è messo a fare ricerche che pochi di noi hanno in realtà poca voglia di intraprendere. (In verità anche i medici piu’ bravi non è detto siano dei bravi ricercatori).
In passato avevo utilizzato il concetto di calorie, su me stesso e sui miei pazienti. Non mi colpevolizzo per questo, ero in buona fede, e credevo che quella fosse la via maestra.
Quando qualcuno ha posto in primo piano l’INDICE GLICEMICO, ho colto la novità, positiva, rivoluzionaria, con la nuova piramide alimentare che soppiantava e in parte rovesciava la vecchia piramide, ancora osservata dalla gran parte dei colleghi “dietologi”.
Sono arrivati degli innovatori come Barry Sears e Hopkins e altri, che hanno elaborato delle teorie interessanti. Poi siccome un bravo medico deve prima ascoltare e imparare, poi dire la sua, conoscendo il Dott. Lemme ho approfondito le sue teorie.
Prima cosa ho acquistato il suo libro, non l’ho letto come un romanzo, ma l’ho esaminato capitolo per capitolo raffrontandolo con i testi dei miei studi di medicina e ho trovato corrispondenze e verità già conosciute dalla scienza. I libri di biochimica sono sempre quelli, sono i libri dove studia qualunque medico o farmacista, con la differenza che un farmacista alcune materie come la chimica, la biochimica e la farmacologia, le studia in modo piu’ approfondito di un medico. Nulla di male, io come medico conosco tante cose che un normale farmacista non conosce, a ognuno il suo. Non è il mio fruttivendolo (che peraltro stimo) che mi detto di leggere un suo libro, ma un farmacologo che si è occupato in modo dettagliato e scientifico della materia dell’alimentazione.
Parlavo della svolta dell’indice glicemico, ora lo asseriscono molti che è un fondamento, ma non bastava. Il Dott. Lemme ha intrapreso lo studio di altre combinazioni, tra cui altri ormoni oltre all’insulina, sicuramente un fulcro essenziale cui si lega l’obesità; gli enzimi, le situazioni metaboliche, i periodi stagionali e la soggettività delle diverse persone (ognuno reagisce diversamente ad alimenti uguali).
Cari colleghi , in conclusione, facciamoci almeno un esame di coscienza e se avete critiche su un metodo scientifico, contestatelo in modo scientifico, studiando e approfondendo. E se alcuni di Voi non hanno voglia e tempo per rimettersi a studiare (io vi comprendo e vi giustifico) allora restino chiusi nei loro studi e tacciano per dignità e coerenza.
Io continuero’ a studiare e a sperimentare SU ME STESSO il cibo come farmaco, ma altri amici colleghi medici mi stanno già seguendo su questa strada non facile, ma cosi’ logicamente semplice e lineare.
Un ultimo particolare: non serve attaccare il Dott. Lemme perché non è un medico, (lui stesso non intende scavalcare competenze e professionalità dei medici specialisti), nei rapporti con i pazienti (per lui giustamente semplici utenti di una consulenza alimentare), forse non ha fatto un corso di psicologia medica, ma questo cosa ha a che fare con la scienza?
Mi dispiace colleghi, ma qualche volta vorrei definire imbecilli alcuni di voi. Grazie per avermi letto e scusate il disturbo
Firmato: un medico che si occupa di alimentazione e nutrizione da decenni

    Dott. Franco



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