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domenica 22 agosto 2010

LA CIPOLLA ... E IL TUTTO









( OSHO )

Neppure per un solo istante è stato assente, ma tu eri troppo presente e la tua presenza è la barriera. La coscienza di sé è la barriera. La non coscienza di sé è la soglia.
E ricorda: coscienza di sé significa consapevolezza del non sé;
la non consapevalezza di sé è la forma di consapevolezza più elevata. ;
È la consapevolezza del non sé :la consapevolezza esiste , ma in essa non c'è più nessuno; il sé è scomparso svanito, assorbito. Tu esisti ,tuttavia non ci sei.
Sembra un paradosso, ma l’esistenza è paradossale.
Quando tu non ci sei, si può dire che esisti per la prima volta perché ora sei divino. Adesso non esisti più separato dal tutto : esisti come parte organica del Tutto – non sei neppure una parte meccanica perché una parte meccanica , per quanto sia connessa all’insieme, rimane comunque separata ; funziona con l’insieme, ma rimane sempre una parte. Adesso. tu sei un'unità organica, non sei neppure una parte meccanica: sei diventato il Tutto e il Tutto è diventato te.










Ho sentito raccontare che
un grande Maestro Sufi, Hassan, una volta fece un sogno.
Per anni era andato alla ricerca di Dio e all'improvvisa quella notte, in sogno. Hassan si trovò di fronte a Dio stesso: era in piedi davanti a lui e in una mano teneva una cipolla.

Hassan era sorpresa: perché una cipolla? E Dio gli disse: "Ora scegli. Adesso hai acquisito la capacità di scegliere. Vorresti una fetta della cipolla o tutta la cipolla ? Le alternative sona aperte e qualsiasi cosa tu voglia puoi averla: scegli".
In sogno, Hassan si mise a meditare. Non sapeva casa scegliere: se l'ego fosse stata presente, avrebbe potuto scegliere la parte, poiché sceglie sempre la parte; l'ego non può scegliere il Tutto, infatti il Tutto gli fa paura, poiché lo costringerebbe a scomparire. Oppure, avrebbe potute scegliere il Tutto, poiché l'ego è avido e, non sapendo che avrebbe dovuto dissolversi nel Tutto, avrebbe potuto sceglierlo.
In sogno, apri gli occhi e disse a Dio: "È difficile. Non posso scegliere perché, se scegliessi la parte, in me ci sarebbe sempre un conflitto; se scegliessi la parte, ci saranno sempre la paura e la morte. La parte deve morire, non può vivere per sempre: solo il Tutto può vivere per sempre.

Se scegliessi la parte, sceglierei la sofferenza, il conflitto, la disarmonia, sceglierei la limitatezza e la chiusura, perché sceglierei ciò che è finito. No non posso scegliere la parte".
Dio rise e chiese ad Hassan: "Allora perché non scegli il Tutto?" ' Hassan rispose: "Non posso scegliere il Tutto, perché un Tutto senza le parti non sarebbe vivo".
Dio benedisse Hassan e disse: "Ben fatto! Hai ragiane". Se scegliessi la parte, esisterebbe sempre un conflitto, una lotta per sopravvivere; infatti la parte è sempre sul punto di morire, è sempre prossima alla morte. Di fatto è già morta. Se scegliessi il Tutto contrapposto alla parte, di nuova sceglieresti una cosa morta: un Tutto senza le parti non sarebbe viva, sarebbe monotona; non ci sarebbe alcuna tensione interiore che lo renda vivo. Non pulserebbe. Non potrebbe danzare. Non potrebbe camminare. Sarebbe simile a una roccia: una cosa morta, senza una musica che ne scaturisca.

La musica ha bisogno di tensione, di una tensione pulsante d'attesa.
Nel Tutto, completo di tutte le sue parti, c'è una continua tensione, e quella tensione è la vita stessa.

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