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domenica 16 gennaio 2011

INQUIETUDINE

“Vorrei sempre essere altrove, dove non sono, nel luogo dove sono or ora fuggito. Solo nel tragitto tra il luogo che ho appena lasciato e quello dove sto andando io sono felice”.


Thomas Bernhard

L’inquietudine è energia.

A volte mi  capita di arrivare a sera con una strana sensazione nello stomaco. Mi sento incompleta, manchevole, non-quieta, come se fossi in cerca di qualcosa, ma non sò di  cosa.
Ne prendo atto , sò che questa   È un’emozione che non può non esistere, perché insita nella natura umana.  È un moto che coinvolge lo stomaco, il cuore e la testa. 
L’inquietudine è una tensione verso che fa diventare gli uomini infelici, oppure eroi.
 ( cit. ) Secondo il suo   significato etimologico    (non quieto, agitato, che non si appaga mai),  l’inquietudine è energia pura che a volte accumuliamo, finché esplode portandoci ai grandi cambiamenti della vita. Alcuni non sono in grado di controllarla, volano di fiore in fiore seguendo la propria inquietudine e non combinando nulla, altri ancora invecchiano senza averle mai lasciato spazio, morendo da frustrati. È molto difficile trovare il giusto equilibrio tra un sano senso di inquietudine, da soddisfare giorno dopo giorno, ed uno ossessivo.
Seguire l’inquietudine?
E' meglio Assecondarla , cercando  di capire  dove vuole portarci, altrimenti saremo  destinati ad essere tristi. Moltissimi (o forse tutti) grandi uomini sono stati inquieti, pensiamo a Gandhi, a San Francesco, a Che Guevara, a Martin Luther King. Il termine inquietudine è senz’altro molto attinente a quello mistico di santità e a quello molto più terreno (che preferisco) di eroicità.
"Secondo le filosofie orientali, e anche secondo alcune branche delle religioni occidentali, l’uomo deve eliminare l’inquietudine: è un vizio da combattere. Quindi, se una faccia della medaglia è che fa diventare grandi gli uomini (quando ben veicolata) l’altra è che gli impedisce di provare la gioia della serenità."
È pur vero che in alcuni ambiti l’inquietudine è benefica, ad esempio come spinta alla carriera o al successo, mentre è malefica in altri, come l’equilibrio sentimentale. È ciclica, in quanto in certi momenti la si prova più che in altri.   Passiamo a volte molti mesi di serenità, per poi attraversarne altri di forte inquietudine. Porta molto lontano, se ben veicolata, ma bisogna stare attenti a non bruciare il motore: nel percorso a tappe che è la vita, tendiamo sempre verso un obiettivo (la tappa successiva) ma a volte, qualche istante prima di averlo raggiunto, questo non sembra più allettante e ne intravediamo uno qualche chilometro in là… Se il nostro carburante è l’inquietudine, viviamo proiettati nel futuro, rischiamo di non vivere gli attimi per quelli che sono, ma solo in virtù di dove ci porteranno. Il nostro motore, prima o poi, si spomperà.
L’inquietudine gioca a nostro favore solamente se sappiamo domarla: porsi sempre nuovi obiettivi è cosa ottima, ma non dimentichiamo di goderci quelli già raggiunti. L’inquietudine repressa, invece, è terribile perché porta ad essere costantemente insoddisfatti di sé stessi. E mentre stai grassamente sdraiato sul divano a guardare la tv, ti sembra che la vita non sia soddisfacente. Il punto sta nelle differenze individuali: ci sono persone più inclini all’avventura, allo sforzo, alla fama, e altre che non desiderano altro se non un po’ di sana tranquillità. I primi, temo che dovranno convivere a lungo con questa sensazione che tanto odiano, imparare ad accettarla e riconoscerla come un forte propulsore. Per i secondi, esistono vari modi per cancellare, o quantomeno ridurre, questo stato d’animo. Riconoscerla è già un passo, ad esempio. Ma il passo più importante è riconoscerne le cause, per quanto nascoste e profonde. La sensazione è che l’inquietudine derivi dalla parte più buia di noi stessi, e se vogliamo contrastarla dobbiamo andare a scavare proprio là.
Anche se a causa del buio non ci vediamo un accidente.


 Lo stato d'animo d'inquietudine che vivo io , la posso descrivere cosi' : 
Ci sono dei momenti in cui mi sento  INSICURA , INCERTA , e' come una sorta di ansia che mi galleggia nella pancia , ed e' proprio il sentirla in questo punto del mio corpo che spesso l'inquietudine mi ha portata a mangiare a sproposito e senza criterio e controllo , sposto questa analisi di CONFUSIONE che si sfoga nella pancia e nello stomaco , e salgo su' , apro la mente e cerco di capire cosa sta' accademdo.
 Magari ho un sacco di motivi per essere felice , ma una cosa  che mi disturba , mi sfugge diventa l'unico centro di attenzione , diventa cosi' grande da offuscare tutto il resto e  non la puoi ignorare , perche' in quel preciso istante quella piccola cosa diventa  l'unica che ti sta in testa , e pensi solo a quella .  A causa di questa cosa  TI SENTI INQUIETO , non sereno , non tranquillo , non arrabbiato , non arrogante   vorresti solo isolarti , e restare felice e sicura avvolta nella tua copertina , magari piu' sicura che non felice , perche' nei momenti di inquietudine e' tutto molto effimero .  Ti senti ingabbiato , e intrappolato in un certo  pensiero , sei inquieto perche' non vedi chiara la soluzione e non conosci con chiarezza la soluzione , ti attanaglia la paura perche' senti dentro la possibilita' di sbagliare , ma RAZIONALIZZARE è capire che questi sono solo solo PENSIERI , sarà 
l' azione seguente che creera' una svolta e traccera' il percorso , non chiuso , ma una strada sempre aperta 
al Pensiero deve seguire l’Azione per far sì che questo si concretizzi.
 A questo punto la soluzione e' quella di trovare il contrario dell' essere rinchiuso  cioe' CERCARE LA LIBERTA' , il primo passo verso la libertà e' la CONSAPEVOLEZZA , riconoscere il problema per poterlo risolvere , senza L'INQUIETUDINE   nulla puo' cambiare , ma la  CONSAPEVOLEZZA pulisce la  mente  piena di ferite e veleni emozionali ,  la CONSAPEVOLEZZA aiuta a  ribellarsi  , a trasformare la sofferenza ,  a sfidare le mie credenze personali  basate su una menzogna che alla fine e' solo MENTALE ,  quindi finta.
 L' Inquietudine per me è profondamente coniugata con  la solitudine  e' tensione delle mie  "antenne" verso un mondo confuso e desolato non ci permette di sentire , è sentimento di una mancanza, desiderio di un "qualcosa" che non possiedo , e' la speranza nell'introvabile , e' la frustrazione per l'incompletezza .


Ripeto la mia ipotetica soluzione ... LASCIARE  CHE I PENSIERI SCORRANO IN MODO FLUIDO ... e la soluzione arrivera' , piu' liberta' di pensiero e MENO INQUIETUDINE 
quindi mi metto al lavoro


AZIONE PER CONCRETIZZARE



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