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sabato 16 luglio 2011

L'interezza nasce dall'attrito consapevole


L'azione consapevole può essere prodotta solo da una persona che nel proprio percorso comincia ad avvicinarsi ad una maggiore interezza, che ha cominciato cioè a conoscere e ad integrare dentro di sé tutte le proprie parti.
La scissione, infatti, è il principale meccanismo automatico che adoperiamo: scindiamo per non soffrire, anche se il frutto della scissione praticata quotidianamente è un vero inferno. 
Possiamo scindere un pensiero o un'emozione, per evitare la sofferenza dell'attrito che ne può scaturire, come pure possiamo tendere ad evitare le persone che meno sopportiamo: le allontaniamo, creando una barriera di protezione, che ci separa da loro.
Ebbene, il primo livello di azione consapevole nasce dalla ricerca di un attrito consapevole. L'attrito prodotto dal tentativo di 'mantenere gli occhi aperti' su qualcosa che scopriamo di noi stessi e che ci fa profondamente soffrire ci aiuta a creare dentro di noi un nuovo spazio di ascolto. La possibilità è quella di non volgere lo sguardo altrove, anzi, di chiedere sostegno agli altri affinché ci aiutino a scoprire proprio le parti più inaccettabili, per tenerle tra le mani, mentre respiriamo profondamente. Questa pratica quotidiana produce una serie di effetti.
1) La nostra attenzione cresce e si dilata, sia verso l'interno che l'esterno del nostro corpo'.
2) Comincia ad accrescersi uno 'spazio interno', che consente una nuova capacità di 'tenere' la tensione. La capacità di Vedere, Ascoltare e Toccare nasce proprio in quello spazio dove abbiamo imparato a reggere la tensione e dove la nostra energia può cominciare a manifestarsi in un modo maggiore.
3) I diaframmi interni, che separano le diverse parti di noi stessi cominciano ad incrinarsi e cominciamo ad avvertire un senso di maggiore intimità con noi stessi e con gli altri.
4) Cominciamo a gestire gradualmente le nostre paure, acquisendo una maggiore forza interiore.

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