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martedì 23 novembre 2010

LE VIRTU’ DEL GUERRIERO

LE VIRTU’ DEL GUERRIERO
di Paulo Coelho


Un Guerriero della Luce ha bisogno di pazienza e di rapidità al tempo stesso. I due maggiori errori sono: agire anzitempo, o lasciare che l’opportunità si allontani. 
Per evitare questo, il Guerriero affronta ogni situazione che si presenta come se fosse unica, e non applica formule, ricette, od opinioni altrui. Solo lui dovrà rispondere delle proprie azioni, ed è consapevole di questa responsabilità. 
Il califfo Moauiyat domandò a Omr Ben Al Aas quale fosse il segreto della sua grande abilità politica: «Non ho mai affrontato una questione senza aver prima studiato la ritirata; d’altro canto, non ho mai affrontato qualcosa e immediatamente dopo desiderato di allontanarmene di corsa», fu la risposta.




Commento di Wolfghost: Il "cogliere l'attimo", l'arte di non rimandare, è da sempre uno degli argomenti a me cari e che ho proposto più spesso. Ciò che puntualmente succede è che qualcuno, sentendosi ingiustamente toccare, salta su dicendo che è giusto riflettere e non ci si può muovere prima di essere pronti. Ed è vero che "il momento giusto", "l'attimo da cogliere", non capitano necessariamente ai primi istanti. Certo, possono esserci dei treni che non ripassano e che bisogna assolutamente prendere al volo non appena si presentano.


Ma in genere "cogliere l'attimo" non significa buttarsi allo sbaraglio, agire con incoscienza, vuol dire solo rendersi conto che il momento dell'azione è arrivato e che attendere ancora è controproducente, se non fatale, per l'obiettivo che stiamo perseguendo.

In genere si dice che il modo migliore sia valutare pro' e contro, ma ciò non può continuare all'infinito poiché i pro' e contro evidenti non sono difficili da vedere, e gli altri... evidentemente non sono poi così importanti da riuscire a far muovere i piatti della bilancia. Pro' e contro ci saranno sempre, è rarissimo trovare una scelta che non comporti un po' degli uni e un po' degli altri.


Quindi è meglio "staccare razionalmente", cercare di non pensarci, e aspettare di "sentire" qual è la decisione migliore. Non c'è nulla di magico in questo: il nostro inconscio elabora tutte le informazioni che abbiamo ad esso fornito, e, quando è pronto, ci restituisce la soluzione sotto forma di intuizione, di forte sensazione.

Poi l'importante sarà muoversi e non ricadere, al ritorno della mente razionale, nel dubbio, bloccandosi nuovamente.

Certo, esiste la paura di sbagliare, del risultato, ma a parte che in genere l'errore più grosso, quello di cui maggiormente dovremmo aver paura, è l'immobilità, dovremmo pensare che nella vita non esiste decisione sicura, e comunque, nella maggior parte dei casi, esiste la possibilità del ritorno o di un nuovo cambio di rotta. Per cui una decisione, perfino sbagliata, è quasi sempre migliore del rimanere nell'indecisione.

Senza contare l'enorme fonte di stress intrinseca nell'indecisione stessa.

C'è un altro punto affrontato da Coelho, anche di questo ho parlato più volte: ascoltare tutti per avere la possibilità di vedere strade che magari non abbiamo scorto da soli, ma... poi decidere in autonomia, con la propria testa.

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