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sabato 25 settembre 2010

Fermati, Curati, Amati, Salvati

Fermati, Curati, Amati, Salvati

Ti sei saputa fermare, curare, amare e salvare, quando altro non potevi fare, ora va e cammina a testa alta, quella ghirlanda che intracciasti nella notte oscura è figlia della paura, ma da oggi ne sarà la cura.

Fermati, Curati, Amati, Salvati…

Chi parla?

Chiese una Ninfa che vagava impaurita nel bosco oscuro.

Sono l’Anima del Bosco!

Voglio uscire da questo posto!

Disse urlando la Ninfa, mentre girando come una trottola impazzita urtava su ogni cosa, ferendosi.

Fermati,Curati, Amati, Salvati…

Bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

Urlò di nuovo la Ninfa.

Questo posto è un incubo, mi soffoca fammi uscire da qui!!! Fammi uscire! Sono piena di ferite, non vedo dove dirigere il passo. Cose devo fare, Anima del Bosco aiutami!!!

Fermati, Curati, Amati, Salvati…

La Ninfa ascoltò le parole dell’Anima del Bosco, era ferita in ogni parte del corpo, il suo correre nella ricerca di una via di fuga, non aveva fatto altro che farla scontrare contro mura durissime, dinnanzi alle quali era caduta sconfitta e dolorante. Ora doveva fermarsi e ascoltare la voce del Bosco che da sempre le ripeteva:

Fermati, Curati, Amati, Salvati…

La Ninfa si fermò sedendosi su un pezzetto di prato umidito dalla notte, da quel posticino tranquillo allungò le sue manine per prendere foglie e erbe che crescevano spontanee lì attorno, e incominciò a farsi degli impacchi per curare le sue molteplici ferite, poi di quelle stesse erbe prese a mangiarne, senza mai smettere di guardarsi intorno, e in breve tempo guarì. Le sue ferite furono sanate ma il suo cuore continuava a essere triste, perchè ancora intrappolato in quel posto buio, sarebbe stato inutile alzarsi se non poteva vedere dove dirigersi si sarebbe ferita di nuovo, e pertanto decise di non muoversi più di li.

Doveva occupare il tempo, e quindi con piccoli rami, foglie, fili d’erba e fiori della notte, decise di fare una bella ghirlanda, e mentre era intenta in questo suo progetto, il cuore le volò via dal petto, salendo in alto superando persino del cielo il tetto. E quando fu in alto ma proprio in alto, vide che il sorgere del sole era certo, e che l’universo era un unico immenso concerto.

E fu così che la Ninfa continuò a intrecciare la sua ghirlanda, aveva trovato un modo per innalzare il cuore, e avvicinarlo alla calda luce del Sole. Lentamente qualcosa prese a cambiare, l’aria era meno pesante, si percepivano odori nuovi,era finalmente l’alba, il Sole stava per nascere così come le aveva annunciato il cuore, la Ninfa era felice ora avrebbe potuto vedere dove mettere i piedi. Guardò la ghirlanda che aveva intrecciato nella cieca notte, e se ne innamorò perdutamente, se la poggiò sulla testa e per la prima volta nella sua vita si sentì una regina.

Improvvisamente l’Anima del Bosco parlò:

Alzati e cammina regina. Ti sei saputa fermare, curare, amare e salvare, quando altro non potevi fare, ora va e cammina a testa alta, quella ghirlanda che intracciasti nella notte oscura è figlia della paura, ma da oggi ne sarà la cura.

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